sexta-feira, 15 de janeiro de 2021

Entrevista com Pasquale Ruju, roteirista de “Tex”

Pasquale Ruju

INTERVISTA A

 

PASQUALE RUJU,
SCENEGGIATORE DI “TEX”

 



Tex Albo Speciale n. 30
Tempesta su Galveston

Nato a Nuoro nel 1962, dopo la maturità classica si laurea in Architettura a Torino. Appassionato di teatro e di cinema, si diploma al Laboratorio Teatrale di Torino.

Successivamente collabora con "Ipotesi Cinema", la scuola fondata da Ermanno Olmi, e realizza diversi cortometraggi, fra cui il recente "Password", e il lungometraggio "Tempo di mezzo".

Dopo varie esperienze teatrali e televisive, dal 1989 si occupa di doppiaggio, dando la voce a molti personaggi di serie televisive e dei cartoni animati.

Debutta nel mondo del fumetto nel 1995, scrivendo la storia breve "Il vicino di casa" per Dylan Dog, pubblicata su Dylan Dog Gigante n° 4. Da allora, ha al suo attivo oltre settanta sceneggiature con protagonista l'Indagatore dell'Incubo, più varie altre storie per Nathan Never, Tex e Dampyr, oltre alla miniserie Demian, da lui creata, uscita a partire dal maggio 2006, di cui ha sceneggiato tutti e diciotto gli episodi più quattro numeri speciali.

Nel 2010 fa il suo esordio in edicola Cassidy, miniserie di cui realizza tutti i diciotto albi. Oltre a proseguire con le sceneggiature di Dylan Dog e Tex, scrive anche per le Storie.



Tex n. 598 La prova del fuoco

Sceneggiatore, ha realizzato Tex nn.:

Tex 598, 599, 621, 622, 625, 626, 645, 646, 666, 667, 680, 681, 684, 685, 688, 689, 690, 691, 692, 693, 694, 703, 704, 708, 709, 719, 720, 721, 722; Almanacco del West 2004, Almanacco del West 2008, Almanacco del West 2015; Maxi Tex n° 18; Maxi Tex n° 20; Maxi Tex n° 22, Maxi Tex 25, Maxi Tex 26; Speciale Tex 29, Speciale Tex 30; Color Tex 2, Color Tex 4, Color Tex 8, Color Tex 11, Color Tex 12, Color Tex 13, Color Tex 18; Tex Romanzi a Fumetti 9, Tex Romanzi a Fumetti 11; Tex Magazine 1; Tex Willer 14, Tex Willer 15, Tex Willer 16, Tex Willer 17.


Tex n. 625 Le catene della colpa

Qual’è l’origine del cognome Ruju?

È un cognome sardo, che vuol dire “rosso”. È tipico del centro della Sardegna, la Barbagia.


Tu hai visitato il Brasile? E gli Stati Uniti dell’America, il più grande palcoscenico delle avventure di Tex?

Sono stato diverse volte in Brasile ma sempre sulla costa (Rio, Bahia, Natal). E sono stato anche in Arizona, e poi alla Monument Valley. Posti magnifici, da vedere almeno una volta nella vita.


Qual’è il tuo sport prediletto?

Ho praticato per molti anni le arti marziali, soprattutto Karate e TaeKwonDo. Oggi faccio solo un po’ di sacco e vado a correre. L’età avanza...


Tu hai ricevuto quali premii per la tua carriera artistica?

Per la sceneggiatura, ho avuto il Premio Cartoomics nel 2004. Poi vari altri, tra cui il premio U Giancu, assegnato a protagonisti importantissimi del mondo del fumetto, come Hugo Pratt, Sergio Bonelli, Sergio Toppi, Milo Manara e Guillermo Mordillo.


Le tue esperienze nel teatro e nella televisione sono utilizzate nelle tue sceneggiature di fumetti?

Sceneggiare è un mestiere che richiede competenze anche molto diverse. Dall’esperienza teatrale e televisiva ho preso il ritmo delle battute, e la loro costruzione “cinematografica” più che letteraria. Ogni battuta deve poter essere letta ad alta voce e risultare credibile, come lo è nella mente del lettore.


Tu fai sbozzi delle tavole delle storie per i disegnatori?

Di solito no. Fornisco descrizioni accurate e materiale documentario (mappe, fotografie, illustrazioni a tema) per rendere più facile il loro lavoro.


Quali sono gli tuoi personaggi prediletti dei fumetti?

Fra i “classici” bonelliani, Tex, Dylan Dog e Mister No. Ma leggo un po’ di tutto. Amo molto il fumetto sudamericano e quello francese. Leggo Blueberry, Dago, Alpha, Cayenna, Largo Winch, Blacksad, per citarne solo alcuni. Leggo anche gli americani, ma sempre meno i supereroi. Ci sono molti volumi interessanti di genere noir, negli ultimi anni, da “Sin City” di Miller a “Southern Bastards” e “100 Bullets”, per fare un esempio.


Di quali personaggi dei fumetti ti piacerebbe scrivere le storie?

Mi sarebbe piaciuto scrivere storie per Mister No, personaggio che ho amato molto e con cui sono cresciuto. Poi sicuramente Diabolik, e fra gli americani il Punisher, un carachter dalle grandi potenzialità.


Come hai avuto l’invito a scrivere “Tex”? Tu hai avvertito qualche apprensione davanti alla responsabilità in lavorare con il più grande personaggio dei fumetti italiani?

Di certo è un impegno importante, e una grande responsabilità. Fu Sergio Bonelli il primo a propormi di entrare nella “squadra” texiana. All’epoca scrivevo soprattutto per Dylan Dog e cominciavo a lavorare alle mie serie (Demian, Cassidy). Feci qualche sceneggiatura per gli Almanacchi, ma sarebbe stata la storia “La prova del fuoco” (Tex n. 598-599) a farmi entrare definitivamente nello staff degli sceneggiatori di Tex.


C’è differenza fra sceneggiare una edizione speciale di Tex, come “Color Tex” o “Almanacco del West”, e una storia della serie regolare?

La maggiore differenza è il numero di tavole, più breve, che richiede una storia adatta a chiudersi in poco spazio. Per il resto, le dinamiche e i personaggi sono gli stessi, e così l’impegno che va messo per i disegni e le sceneggiature.


Quali sono le tue preferenze riguardo alla struttura delle tue sceneggiature? Per esempio, tu preferisci scrivere avventure solitarie di Tex o ti diverti cogli quattro pards in azione?

Mi piace cambiare. Se ho fatto un’avventura con Tex “in solitaria” di solito preferisco nella storia dopo avere anche Carson, o se possibile tutti gli quattro pards. Una buona storia di Tex viene arricchita dalla presenza dei comprimari, come anche di “cattivi” all’altezza del nostro eroe.


Trovi interessante esplorare il passato di Tex nella sua nuova serie? Quali le possibilità e i limiti che identifichi in questa impresa?

Di certo scrivere il “giovane” Tex è stato molto divertente. È un personaggio un po’ diverso dal ranger che conosciamo. Meno maturo e meno infallibile. Bisogna avere molta cautela nel trattare il passato di Tex, detto questo, Gian Luigi Bonelli ha lasciato spazio sufficiente, nella storia del personaggio, da poter inserire molte nuove avventure senza tradirne la storia.


Che marchio cerchi di imporre nelle tue sceneggiature?

Nessun marchio. Se scrivo Tex (o Dylan Dog) mi metto soprattutto al servizio del personaggio e dei suoi lettori, un po’ come un attore che si immedesima in un ruolo. Resto sempre io, ma la scrittura si adatta a quel particolare “eroe”. Se invece scrivo storie mie, lo faccio con il mio stile, che credo sia ben riconoscibile da parte dei lettori, con il suo ritmo, i dialoghi serrati, e i personaggi caratterizzati meglio che sia possibile. È un lavoro che mi diverte sempre molto.


In qualche storia di Tex ci sono elementi di fantascienza e soprannaturale. Qual è la tua opinione su queste storie?

Le amo molto. Tex è un western realistico (pur nel suo mito), ma ogni tanto è bello che sconfini nel soprannaturale. Le storie di Mefisto e Yama, ancora oggi, sono fra le più apprezzate dai lettori.


Possono esserci modifiche nei personaggi dei fumetti. Tu farai qualche modifica in Tex?

Sicuramente no.


Nel 2000, Sergio Bonelli ha scritto: “Blueberry, il fratello francese di Tex”. Qual è la tua opinione sulla frase del mitico editore?

Sono personaggi diversi, ma d’altro canto Francia e Italia sono paesi differenti, con differenti sensibilità. Tex e Blueberry sono fratelli diversi. O forse soltanto cugini.


Cosa pensi di una storia con Mike Blueberry e Tex Willer insieme?

Sarebbe interessante, ma non credo che la leggeremo mai.


Tu hai visto i film “Tex e il Signore degli abissi” e “Blueberry, l’expérience secrète”?

Sì. Non ho amato nessuno dei due. Troppo lontani dalla mia idea dei personaggi e del loro mondo.


Tex e Blueberry sono stati pubblicati in più di 20 paesi. A cosa è dovuto il successo dei due eroi del western?

Il western è un genere che non morirà mai. I suoi eroi, sempre uguali dopo tanti anni, costituiscono per noi una certezza, e una fuga da un mondo complicato. Nel West, le regole sono semplici, è facile entrare nelle storie, divertirsi, immedesimarsi. Per questo così tanti lettori continuano a seguire i nostri due eroi.


Qual è il tuo punto di vista su pubblicazioni di nuovi titoli di fumetti western?

Ci sono state proposte molto interessanti (fra tutti Magico Vento), e vedo apparire nuovi personaggi. Spero sempre che abbiano successo, e qualche volta accade. Come ho detto, il western non morirà mai!



Tex Romanzi a Fumetti n. 9
L’uomo dalle pistole d’oro  




Pasquale Ruju


ENTREVISTA COM

 

PASQUALE RUJU,
ROTEIRISTA DE “TEX”

 




Tex n. 693 Il ritorno di Proteus

Nascido em Nuoro, Itália, em 1962, após o ensino médio clássico ele se laureia em Arquitetura em Turim. Apaixonado pelo teatro e pelo cinema, ele se diploma no Laboratorio Teatrale di Torino.

Sucessivamente, ele colabora com “Ipotesi Cinema”, a escola fundada por Ermanno Olmi, e ele realiza diversos curtas-metragens, entre os quais o recente “Password”, e o longa-metragem “Tempo di mezzo”.

Depois de várias experiências teatrais e televisivas, desde 1989 ele se ocupa de dublagem, dando a voz a muitos personagens de séries televisivas e dos desenhos animados.

Debuta no mundo da história em quadrinhos em 1995, escrevendo a histórica breve “Il vicino di casa” para “Dylan Dog”, publicada em “Dylan Dog Gigante” nº 4. Desde então, ele tem ao seu ativo mais de setenta roteiros com o protagonista O Detetive do Pesadelo, mais várias outras histórias para “Nathan Never”, “Tex” e “Dampyr”, além da minissérie “Demian”, por ele criada, saída a partir de maio de 2006, de cuja ele roteirizou todos os dezoito episódios mais quatro números especiais.

E Em 2010, faz a sua estreia em banca de revistas “Cassidy”, minissérie de cuja ele realiza todos os dezoito álbuns. Além de prosseguir com os roteiros de “Dylan Dog” e “Tex”, ele escreve também para “Le Storie”. 



Tex n. 709 La furia di Makua

Roteirista, ele realizou “Tex” números:

“Tex” 598, 599, 621, 622, 625, 626, 645, 646, 666, 667, 680, 681, 684, 685, 688, 689, 690, 691, 692, 693, 694, 703, 704, 708, 709, 719, 720, 721, 722; “Almanacco del West” 2004, “Almanacco del West” 2008, “Almanacco del West” 2015; “Maxi Tex” n° 18; “Maxi Tex” n° 20; “Maxi Tex” n° 22, “Maxi Tex” 25, “Maxi Tex” 26; “Speciale Tex” 29, “Speciale Tex” 30; “Color Tex” 2, “Color Tex” 4, “Color Tex” 8, “Color Tex” 11, “Color Tex” 12, “Color Tex” 13, “Color Tex” 18; “Tex Romanzi a Fumetti” 9, “Tex Romanzi a Fumetti” 11; “Tex Magazine” 1; “Tex Willer” 14, “Tex Willer” 15, “Tex Willer” 16, “Tex Willer” 17.



Tex n. 721 Attentato a Montales


Qual é a origem do sobrenome Ruju?

É um sobrenome sardo que quer dizer “rosso” (vermelho). É típico do centro da Sardenha, a Barbagia.


Tu visitaste o Brasil? E os Estados Unidos da América, o maior palco das aventuras de Tex?

Eu estive diversas vezes no Brasil, mas sempre na costa (Estados do Rio de Janeiro e da Bahia e na cidade de Natal). E eu estive também no Arizona e depois no Monument Valley. Lugares magníficos, para ver ao menos uma vez na vida.


Qual é o teu esporte predileto?

Eu pratiquei por muitos anos as artes marciais, sobretudo caratê e taekwondo. Hoje, eu faço só um pouco de saco de pugilismo e eu vou correr. A idade avança...


Tu recebeste quais prêmios pela tua carreira artística?

Pelo roteiro, eu tive o Premio Cartoomics em 2004. Depois vários outros, entre cujos o prêmio U Giancu, consignado a protagonistas importantíssimos do mundo da história em quadrinhos, como Hugo Pratt, Sergio Bonelli, Sergio Toppi, Milo Manara e Guillermo Mordillo.


As tuas experiências no teatro e na televisão são utilizadas nos teus roteiros de histórias em quadrinhos?

Roteirizar é um ofício que requer competências também muito diversas. Da experiência teatral e televisiva eu peguei o ritmo das falas e a sua construção cinematográfica mais que literária. Cada fala deve poder ser lida em alta voz e resultar credível, como o é na mente do leitor.


Tu fazes esboços das pranchas das histórias para os desenhistas?

De sólito não. Eu forneço descrições acuradas e material documentário (mapas, fotografias, ilustrações do tema) para tornar mais fácil o trabalho deles.


Quais são os teus personagens prediletos das histórias em quadrinhos?

Entre os clássicos bonellianos, Tex, Dylan Dog e Mister No. Mas eu leio um pouco de tudo. Eu amo muito a história em quadrinhos sul-americana e aquela francesa. Eu leio Blueberry, Dago, Alpha, Cayenna, Largo Winch, Blacksad, para citar só alguns. Eu leio também os americanos, mas sempre menos os super-heróis. São muitos volumes interessantes de gênero noir, nos últimos anos, de “Sin City” de Frank Miller a “Southern Bastards” e “100 Bullets”, para dar um exemplo.


Tu gostaria de escrever histórias de quais personagens das histórias em quadrinhos?

Eu gostaria de escrever histórias para Mister No, personagem que eu tenho amado muito e com cujo eu cresci. Depois seguramente Diabolik, e entre os americanos o Justiceiro, um personagem das grandes potencialidades.


Como surgiu o convite para escrever Tex? Tu sentiste algum receio frente à responsabilidade em trabalhar com o maior personagem das histórias em quadrinhos italianas?

Decerto é um compromisso importante e uma grande responsabilidade. Foi Sergio Bonelli o primeiro a propor-me de entrar na equipe texiana. À época, eu escrevia, sobretudo, para “Dylan Dog” e eu começava a trabalhar às minhas séries (“Demian”, “Cassidy”). Eu fiz alguns roteiros para os “Almanacco del West”, mas seria a história “La prova del fuoco” (“Tex” nº 598 e 599) a fazer-me entrar definitivamente no staff dos roteiristas de “Tex”.


Há diferenças em roteirizar uma edição especial de Tex, como “Color Tex” ou “Almanacco del West”, e uma história da série regular?

A maior diferença é o número de pranchas, mais breve, que requer uma história adaptada a fechar-se em pouco espaço. Para o resto, as dinâmicas e os personagens são os mesmos, e assim o compromisso que vai colocado para os desenhos e os roteiros.


Quais as tuas preferências quanto à estrutura de teus roteiros? Por exemplo, tu preferes escrever aventuras solitárias de Tex ou tu te divertes com os quatro pards em ação?

Agrada-me mudar. Se eu fiz uma aventura com Tex “em solitária”, de solito prefiro na história, depois, ter também Carson, ou se possível todos os quatro pards. Uma boa história de Tex vem enriquecida pela presença dos companheiros, como também de maus à altura do nosso herói.


Tu achas interessante explorar o passado de Tex em sua nova série? Quais as possibilidades e os limites tu identificas nessa empreitada?

Decerto escrever o jovem Tex tem sido muito divertido. É um personagem um pouco diverso do ranger que conhecemos. Menos maduro e menos infalível. É necessário ter muita cautela ao tratar o passado de Tex, dito isso, Gian Luigi Bonelli deixou espaço suficiente, na história do personagem, para poder inserir muitas novas aventuras sem trair a história.


Que marca tu procuras impor em teus roteiros?

Nenhuma marca. Se eu escrevo “Tex” (ou “Dylan Dog”), eu me coloco, sobretudo, a serviço do personagem e dos seus leitores, um pouco como um ator que se identifica em um papel. Fico sempre eu, mas a escritura se adapta àquele particular herói. Se ao invés eu escrevo as minhas histórias, o faço com o meu estilo, que eu creio seja bem reconhecível por parte dos leitores, com o seu ritmo, os diálogos fechados, e os personagens caracterizados o melhor que seja possível. É um trabalho que me diverte sempre muito.


Em algumas histórias de Tex há elementos da ficção científica e do sobrenatural. Qual é a tua percepção sobre isso?

Amo-as muito. “Tex” é um western realístico (enquanto no seu mito), mas cada tanto é belo que passe a fronteira no sobrenatural. As histórias de Mefisto e Yama, ainda hoje, são as mais apreciadas pelos leitores.


Acontecem modificações em personagens de histórias em quadrinhos. Tu farias alguma modificação em Tex?

Seguramente não.


Em 2000, Sergio Bonelli escreveu: “Blueberry, o irmão francês de Tex”. Qual é a tua opinião sobre a frase do mítico editor?

São personagens diversos, mas por outro lado França e Itália são países diferentes, com diferentes sensibilidades. Tex e Blueberry são irmãos diversos. Ou porventura somente primos.


O quê tu pensas sobre uma história de Mike Blueberry e Tex Willer juntos?

Seria interessante, mas não creio que nós a leremos um dia.


Tu assististe aos filmes “Tex e il Signore degli abissi” (“Tex e o Senhor do Abismo”, título no Brasil) e “Blueberry, l’expérience secrète” (“Blueberry – Desejo de Vingança”, título no Brasil)?

Sim. Eu não amei nenhum dos dois. Demais distantes da minha ideia dos personagens e do mundo deles.


Tex e Blueberry já foram publicados em mais de 20 países. A quê se deve o sucesso desses dois heróis western?

O western é um gênero que não morrerá nunca. Os seus heróis, sempre iguais depois de tantos anos, constituem, para nós, uma certeza e uma fuga de um mundo complicado. No Oeste, as regras são simples, é fácil entrar nas histórias, divertir-se, identificar-se. Por isso assim tantos leitores continuam a seguir os nossos dois heróis.


Qual é o teu ponto de vista sobre publicações de novos títulos de histórias em quadrinhos western?

Tem havido propostas muito interessantes (entre todos Mágico Vento), e eu vejo aparecer novos personagens. Eu espero sempre que tenham sucesso e alguma vez acontece. Como eu disse, o western não morrerá nunca!



Tex Romanzi a Fumetti n. 11 La frustata


Fontes: A biografia e a bibliografia texiana de Pasquale Ruju: Sergio Bonelli Editore, Milano, Italia. Imagens: Pasquale Ruju.

O personagem Tex foi criado por Giovanni Luigi Bonelli e realizado graficamente por Aurelio Galleppini.
Tex © Sergio Bonelli Editore

Un grande ringraziamento a Pasquale Ruju per l’intervista al blog Blueberry e al sito Quinta Capa. Um grande agradecimento a Pasquale Ruju pela entrevista ao blog Blueberry e ao sítio Quinta Capa.

Afrânio Braga

Edições Bonelli na Amazon Brasil. Acesse a livraria por um dos links abaixo:







sexta-feira, 1 de janeiro de 2021

Joann Sfar, autor, roteirista, desenhista e colorista

 

Joann Sfar

Auteur - Scénario - Dessin - Couleurs

 

Joann Sfar est né en 1971 à Nice. Dessinateur et scénariste de bandes dessinées, romancier, réalisateur, chroniqueur : son curriculum vitae tient de l'inventaire à la Prévert (normal, c'est l'un de ses écrivains préférés). Chef de file de la génération qui a renouvelé la bande dessinée dans les années 1990, il compte plus d'une centaine d'albums à son actif, de "Donjon" à "Pascin" et de "Klezmer" à "Chagall en Russie", sans oublier "Petit Vampire" ou "Aspirine". Son chef-d'oeuvre reste "Le Chat du rabbin", publié chez Dargaud (plus d'un million d'exemplaires vendus). Une série culte qu'il a adaptée en 2011, en collaboration avec Antoine Delesvaux, sous la forme d'un film d'animation qui a reçu un César. Une distinction qu'il avait déjà obtenue pour son "Gainsbourg (vie héroïque)", une biographie filmée du chanteur.

 

S'il se définit lui-même comme un dessinateur compulsif qui ne passe pas un jour sans prendre son crayon, cet adepte d'un trait vivant jeté sur le papier est aussi un authentique écrivain. Car ce raconteur d'histoires accorde autant d'importance aux mots qu'aux images, aussi à l'aise devant ses planches que face à son écran d'ordinateur ou derrière une caméra.

 

Il a récemment publié, avec succès, plusieurs romans : "Comment tu parles de ton père" (Albin Michel, 2016), "Le Niçois" (Michel Lafon, 2016), "Vous connaissez peut-être" (Albin Michel, 2017) ou encore "Modèle vivant" (Albin Michel, 2018).

 

Et comme Joann Sfar ne saurait se contenter d'une seule actualité, le neuvième tome du "Chat du rabbin" (Dargaud) sort en octobre 2019.

 

La même année paraît le premier volet des d'une aventure du "lieutenant Blueberry" (Dargaud) avec Christophe Blain, un « hommage » très attendu du chef-d'oeuvre créé par Jean-Michel Charlier et Jean Giraud.

 

Pour notre plus grand plaisir, Joann Sfar développe l'univers du"Niçois" avec un premier spin-off "Fashion Week", une aventure hilarante et fictionnelle autour d'un fait divers ayant défrayé la chronique : le vol des bijoux de Kim Kardashian !


Joann Sfar

Autor – Roteiro – Desenho - Cores

Joann Sfar nasceu em 1971 em Nice1. Desenhista e roteirista de histórias em quadrinhos, romancista, produtor2, colunista: seu currículo contém “inventaire à la Prévert”3 (normal, é um dos seus escritores preferidos). Líder da geração que renovou a história em quadrinhos nos anos 1990, ele conta mais de uma centena de álbuns em seu ativo, de “Donjon” a “Pascin” e de “Klezmer” a “Chagall en Russie”, sem esquecer “Petit Vampire” ou “Aspirine”. Sua obra-prima permanece “Le Chat du rabbin”, publicada na Dargaud (mais de um milhão de exemplares vendidos). Uma série cult4 que ele adaptou em 2011, em colaboração com Antoine Delesvaux, sob a forma de um filme de animação que recebeu um César5. Uma distinção que ele já havia obtido por “Gainsbourg (vie héroïque”), uma biografia filmada do cantor6.

Se ele mesmo se define como um desenhista compulsivo que não passa um dia sem pegar seu lápis, esse adepto de um traço vivo lançado sobre o papel é também um autêntico escritor. Porquanto esse contador de histórias concede importância tanto às palavras como às imagens, também à satisfação diante de suas pranchas quanto em frente à tela do seu computador ou atrás de uma câmera7.

Ele publicou recentemente, com sucesso, vários romances: “Comment tu parles de ton père” (Albin Michel, 2016), “Le Niçois” (Michel Lafon, 2016), “Vous connaissez peut-être” (Albin Michel, 2017) e ainda “Modèle vivant” (Albin Michel, 2018).

E como Joann Sfar não poderia se contentar de uma única atualidade, o nono volume de “Le Chat du rabbin” (Dargaud) saiu em outubro de 2019.

No mesmo ano apareceu a primeira parte de uma aventura de “Lieutenant Blueberry” (Dargaud) com Christophe Blain, uma homenagem muito aguardada da obra-prima criada por Jean-Michel Charlier e Jean Giraud.

Para nosso maior prazer, Joann Sfar desenvolve o universo “Niçois” com um primeiro spin-off8 “Fashion Week”, uma aventura hilariante e ficcional entorno de um feito diverso que fez as manchetes dos jornais: o roubo das joias de Kim Kardashian!

N. C.:

1 Nice, capital do departamento dos Alpes Marítimos, na Riviera Francesa, está localizada na praia de seixos da Baie des Anges. Fonte: google.com

2 Produtor e diretor de filmes. Fonte: Wikipedia.

3 “inventaire à la Prévert”: enumerar e listar os assuntos a priori heteróclitos. Um poema de Jacques Prévert, chamado “Inventaire”, proveniente de sua célebre coletânea “Paroles” (1946), é a origem dessa expressão. No poema se encontram elementos sem vínculo aparente, de tal sorte que isso confere ao conjunto uma dimensão confusa. Fonte: linternaute.fr

4 Cult (do inglês): 1 culto, veneração. 2 ritual religioso. 3 admiração, adoração, devoção. Fonte: Dicionário Michaelis Uol.

5 O César (em francês: César du cinéma) é o prêmio mais importante do cinema francês, atribuído anualmente aos profissionais da sétima arte, em várias categorias, a fim de premiar as melhores produções francesas. Fonte: Wikipédia.

6 Serge Gainsbourg, nome artístico de Lucien Ginzburg foi um músico, cantor, ator, diretor, pintor, poeta e compositor francês. Famoso por ser uma das figuras mais importantes da música popular francesa, ele era frequentemente famoso pelos seus trabalhos provocativos e escandalosos. Fonte: Wikipédia.

7 Joann Sfar é um dos mais brilhantes e talentosos artistas da nova geração do quadrinho contemporâneo francês. Nascido em Nice, onde ele fez mestrado em Filosofia e cursos de pintura, escreveu ou colaborou em mais de uma centena de livros para adultos e crianças. Vencedor do prêmio Goscinny, é autor de mais de 30 álbuns de quadrinhos, incluindo a série “Grande Vampiro”, que está sendo adaptada para o cinema, e a série “Pequeno Vampiro”, publicada no Brasil pela Jorge Zahar Editor. Fonte: zahar.com.br

8 Spin-off: também chamado de derivagem, é um termo utilizado para designar aquilo que foi derivado de algo já desenvolvido ou pesquisado anteriormente. É utilizado em diversas áreas, como em negócios, na mídia, em tecnologia, etc. Fonte: significados.com.br



BIBLIOGRAFIA DE JOANN SFAR

. Séries em curso                                                                   .

Título, número de volumes publicados
Merlin, 6
“Merlin – Intégrale”, 2
 “Le Minuscule mousquetaire”, 3
“Le Minuscule mousquetaire – Intégrale”, 1
“Sardine de l’espace”, 13
“Le Chat du rabbin”, 14
“Le Chat du rabbin – Intégrales”, 2
“Le Chat du rabbin – Intégrale”, volumes 1 a 5, 1
“L’Art du chat du rabbin”, 1
“Les Lumières de la France”, 1
“La Vallée des merveilles”, 1
“Gainsbourg”, 2
“Tokyo”, 1
“Brassens”, 1
“Socrate le demi-chien”, 3
“Le Niçois”, 1
“Une Aventure du Lieutenant Blueberry”, 2
 

. Séries terminadas                                                                .

“La Ville des mauvais rêves”, 1
“Normal”, 1


COLABORAÇÕES

JOSÉ LUIS MUNUERA

Merlin, 4
“Merlin – Intégrale”, 2


EMMANUEL GUIBERT
Sardine de l’espace, 4

 

B. DAVID
“La Ville des mauvais rêves”, 1

 

CLÉMENTINE DEROUDILLE
“Brassens”, 1

 

CHRISTOPHE BLAIN
“Socrate le demi-chien”, 3
“Une Aventure du Lieutenant Blueberry”, 1
“Une Aventure du Lieutenant Blueberry” N&B, 1

 

JEAN-DAVID MORVAN
“Merlin – Intégrale”, 1

 

JEAN-MICHEL CHARLIER
 “Une Aventure du Lieutenant Blueberry”, 1
“Une Aventure du Lieutenant Blueberry” N&B, 1

 

JEAN GIRAUD
 “Une Aventure du Lieutenant Blueberry”, 1
“Une Aventure du Lieutenant Blueberry” N&B, 1


Fonte: Dargaud Éditeur, Paris, França.


Joann Sfar e “Le Chat du rabbin”


Christophe Blain e Joann Sfar



Fonte das fotografias: Joann Sfar.